Biodinamica Craniosacrale

Le sessioni di  Biodinamica Craniosacrale facilitano la piena espressione della vitalità della persona. Supportano il ricevente a gestire efficacemente i momenti di attivazione e di vulnerabilità, portando armonia interiore e ri-connessione con la propria interezza.

Il modello biodinamico si orienta alla salute come forza intelligente, che genera e mantiene la nostra fisiologia e la nostra struttura per tutta la vita. Questa salute si manifesta come potenza nei fluidi del corpo, creando dei ritmi sottili che possono essere percepiti, e facilitati, dall’operatore attraverso un delicato contatto con le mani.

Adulti, adolescenti, ma anche bambini, neonati e persone anziane, possono trovare grandi benefici da questo contatto leggero, attraverso il quale riscoprono e rafforzano le proprie potenzialità. Inoltre possono migliorare la capacità di seguire in modo consapevole le sensazioni e le emozioni nel corpo, supportando, momento dopo momento, l’abilità di sintonizzarsi con se stessi e con gli altri da uno spazio di agio interiore.

Le sessioni durano circa un’ora. Iniziano con un colloquio orientato all’espressione degli obiettivi e al riconoscimento delle risorse presenti. Poi il ricevente si sdraia sul lettino rimanendo vestito. Come operatrice, interagisco con lui con un tocco leggero, in uno spazio di ascolto, accoglienza e contenimento.

La mia attenzione è rivolta all’interezza della persona e alle sue potenzialità, piuttosto che ai limiti e ai disagi, in modo da sostenere l’autonomia e la stabilità del ricevente. È un approccio mindful, orientato a portare la consapevolezza verso l’interno e a focalizzare l’attenzione al momento presente, sospendendo il giudizio. La mindfulness ci rende consapevoli di ciò che c’è, momento dopo momento.

Mantengo un campo di relazione ampio ed empatico, basato sull’accoglienza, sulla sicurezza e sulla quiete, che facilita il processo di riconnessione con le forze biodinamiche più originarie e supporta il ricevente mentre il suo corpo racconta silenziosamente la storia, permettendo alle esperienze del passato –  a volte dolorose o traumatiche- di emergere e di trasformarsi.

Questo campo di relazione, che si crea durante la sessione, è la dimensione primaria della biodinamica, trova riferimenti nelle più recenti ricerche della neurofisiologia e delle neuroscienze affettive. Dalla Teoria Polivagale con il Sistema di Coinvolgimento Sociale, a quelle dell’attaccamento e della regolazione emotiva.

Biodinamica Craniosacrale

Durante la sessione possono emergere delle contrazioni locali, echi delle risposte al pericolo, ovvero di quell’energia di sopravvivenza che è stata attivata per rispondere ad una minaccia alla vita e che non è più stata scaricata. A volte possono venire in evidenza schemi di esperienze precoci che stanno ancora influenzando il momento presente … come se il pericolo fosse sempre incombente. 

Tutte queste manifestazioni emergono e si trasformano nel sistema del ricevente in modo gentile, contenuto, con poche parole, seguendo un ordine preciso e individuale, che in biodinamica chiamiamo: piano di trattamento intrinseco.

Questo processo è non è mai uguale, varia a seconda delle persone, delle situazioni e dello svolgersi della sessione, ma in ogni caso, porta ad una maggiore armonia interna. Dopo la sessione, il corpo, risorsificato dal contatto con le forze biodinamiche, prosegue la ricerca del suo miglior equilibrio, in modo autonomo.

Sessione dopo sessione il ricevente allena l’abilità di stare con i momenti di attivazione e di aprirsi alle esperienze della vita attraverso un’espressione sempre più autentica. Il suo sistema scarica l’attivazione energetica connessa con le reazioni difensive, trasforma le emozioni trattenute nel corpo e si ri-sintonizza  con il suo spazio di agio, ritrovando sicurezza e vitalità, che portano valore alla connessione con se stessi e con gli altri.

Nel lavoro con i bambini e i neonati, mi sintonizzo con il campo dell’intera famiglia. Integro la biodinamica craniosacrale con l’approccio pre- e perinatale di Matthew Appleton, rivolto a dialogare con il bambino e ad osservarlo nel suo contesto relazionale. Neonati e i bambini molto piccoli utilizzano un linguaggio preverbale, fatto di gesti, gemiti e pianti, sia per esprimere i bisogni, che per raccontare la loro storia, la loro esperienza prenatale e di nascita.

Con bambini più grandi e con gli adolescenti integro l’ascolto biodinamico con gli strumenti proposti da Maggie Kline orientati all’elaborazione delle energie e delle emozioni inespresse, che sono rimaste nel corpo. Utilizzo filastrocche, favole, giochi e disegni per comunicare con i ragazzi e aiutarli a rievocare le sensazioni nel corpo.

La biodinamica craniosacrale è un mezzo per dialogare silenziosamente con la parte più primitiva del sistema nervoso, quella che si attiva quando viene minacciata la sopravvivenza. Può essere di grande supporto per scaricare dolcemente  l’iperattivazione energetica connessa con le reazioni difensive e per sostenere i meccanismi e i comportamenti di autoregolazione che vengono messi in atto per ritornare alla condizione di equilibrio.

L’operatore di biodinamica craniosacrale è tenuto al segreto professionale sia per quanto riguarda i dialoghi che i contenuti delle sessioni, durante e dopo il ciclo di incontri.

Polyvagal Chart

Immagine Polyvagal Chart da www.rubyjowalker.com

Le sessioni di aggiornamento e di supervisione  sono rivolte agli operatori già formati. In questi incontri le competenze relative alla  biodinamica craniosacrale  vengono integrate con alcuni strumenti del modello relazionale neuro-affettivo di L. Heller, dell’approccio pre- e perinatale di Appleton, del lavoro sul trauma di P.Levine e di M. Kline, la Teoria Polivagale di S. Porges.

Immagine Polyvagal Chart da www.rubyjowalker.com  Mostra la reazione alla percezione di una minaccia. L’attivazione è mediata dal sistema nervoso, organizzato in tre sistemi gerarchici. La parte verde si riferisce allo stato di sicurezza calma e connessione, il sistema di coinvolgimento sociale. La parte gialla si riferisce all’attivazione che avviene  quando percepiamo una minaccia e si innesca la risposta di lotta e fuga. La parte rossa si riferisce a quando la minaccia non si riduce e il sistema va verso l’immobilizzazione.