Articolo pubblicato su Più Salute & Benessere
Novembre 2022
Una pratica che potenzia le risorse naturali dell’individuo.
Ne parliamo con l’esperta, Luisa Brancolini dell’Acsi
Sebbene sia ancora poco conosciuta, la biodinamica craniosacrale è una pratica che, tramite un “contatto percettivo”, mira a incoraggiare l’autoregolazione, sviluppando effetti positivi sulla nostra fisiologia e sulla stabilità dell’umore, riducendo lo stress e potenziando le capacità di autoguarigione. Fa parte delle discipline del benessere e bionaturali che sostengono le capacità di riequilibrio e promuovono il benessere della persona.
La sua nascita si deve al dottor William G. Sutherland, che intorno alla metà del secolo scorso, oltre a gettare le basi dell’osteopatia craniale, enfatizzò la presenza di forze biodinamiche che emergono dalla profondità della quiete. “I trattamenti sono finalizzati alla piena espressione della vitalità, come patrimonio unico e irripetibile di ogni persona – spiega Luisa Brancolini, presidente Acsi Associazione CranioSacrale Italia – La biodinamica craniosacrale lavora sull’individuo nella sua globalità, promuovendo l’autoregolazione del sistema nervoso autonomo”. Acsi, dopo vent’anni di attività, ha iniziato il processo per diventare associazione di professionisti. L’obiettivo è quello di rappresentare i professionisti del settore con il mondo istituzionale e politico, garantirne le tutele e diffondere la cultura e la conoscenza di questa disciplina.