Non ho mai tempo.
Riempio ogni attimo della mia vita, passo da un impegno all’altro. Mai un momento di tregua, lavoro tutto il giorno, sbrigo commissioni, vado in palestra, riordino la casa, pulisco il frigorifero, leggo il giornale, gioco col cane, telefono ad un amica, faccio il bucato. C’è sempre qualcosa da organizzare, qualcosa che non può aspettare.
E poi ho un sacco di progetti bellissimi, luoghi da visitare, cose da acquistare, ma anche obiettivi importanti per i quali mi impegno ogni giorno, il lavoro, la carriera, i figli. A volte mi ritrovo sommersa dalle pressioni esterne, dalle mie emozioni, dalle aspettative delle persone intorno a me, da quello che non è andato come avrei voluto, da quello che mi piace e che non mi piace. Mi manca il respiro. Mi sento come in un vortice o in un sacco nero.
Quante volte ho pensato: quando tutto questo finirà o si realizzerà, sarò finalmente libera e felice. E mi sembra vero. Divento quello che penso, quello che sento, divento le mie paure e le mie ansie. Ma non è vero. Io non sono tutto questo. Non sono la mia gioia e la mia serenità, non sono la rabbia, la paura, la tristezza e la delusione.
Io sono, e basta.
Ho un corpo, ma non sono il mio corpo. Ho emozioni, ma non sono le mie emozioni. Ho una mente, ma non sono la mia mente. Ho desideri, ma non sono i miei desideri.
Posso incontrare me stessa decidendo di non riempire il momento presente.
Posso prendere qualche attimo per sentire di essere viva e basta.
Posso smettere di identificarmi con il mio ego, con quello che credo, con quello che sento.
E quando emozioni come il rancore, la rabbia, la preoccupazione, la tristezza e il disagio arrivano ed incominciano ad agitarsi dentro, le osservo, cerco di esserne consapevole, percepisco la tendenza a dissociarmi, la mia voglia di scappare, posso fare un respiro profondo e provare ad espanderle ancora un po’ di più nel corpo.
In qualsiasi momento della giornata, posso controllare se davvero la mia mente è nel qui ed ora, con me, dove mi trovo, sotto la doccia, sull’ascensore, a fare una passeggiata, alla guida dell’automobile, o a pranzo con un amico.
E così, quando sarò in vacanza, potrei smettere di riempire tutto il tempo per cercare di divertirmi, e non tornerò a casa con un grande album di foto che dimostra che sono stata in un sacco di luoghi. Mentre, come scrive Jon Kabat Zinn in Riprendere i sensi: io, in realtà, dov’ero?
Quest’anno, la mia cartolina dalle terre lontane potrebbe non essere più: Mi sto divertendo molto. Mi piacerebbe essere qui.
Buona estate!
Luisa Brancolini