Articolo di Luisa Brancolini
Pubblicato in spagnolo sulla rivista LA MAREA – Asociación Española de Terapia Biodinámica Craneosacral (AETBC)

Settembre 2021

 “Guarda in profondità, nelle profondità della Natura, e capirai meglio ogni cosa”
A. Einstein

Il progetto 12 passi è nato dall’intenzione di sostenere gli studenti di biodinamica craniosacrale durante i corsi di formazione ed è diventato ben presto qualcosa di più ampio: la possibilità di condividere con molte persone il nostro sentire di ciò che emerge durante le sessioni. Inoltre si è rivelato molto interessante anche per gli operatori già formati.

L’obiettivo di questo progetto, sviluppato in collaborazione con l’amico e collega Paolo Casartelli, è stato quello di definire e descrivere i vari stadi che si susseguono durante una sessione. Per alcuni anni Paolo e io abbiamo collaborato come docenti in una formazione triennale, diffondendo i principi della biodinamica craniosacrale come opportunità di ricontattare il proprio potenziale di benessere. Il nostro approccio alla biodinamica craniosacrale è basato sulla mindfulness, cioè sulla presenza percettiva, consapevole e non giudicante dell’operatore, mentre ascolta il dispiegarsi della quiete e l’espressione dei ritmi sottili delle forze che organizzano la nostra forma e la nostra fisiologia.

Gli operatori in biodinamica craniosacrale vengono formati a sviluppare abilità di ascolto molto raffinate per acquisire le capacità per facilitare l’espressione delle forze biodinamiche che sostengono l’auto-regolazione e l’auto-guarigione nel ricevente. Un aspetto fondamentale della formazione è quello di sviluppare la capacità di creare un campo di relazione in cui il ricevente si possa sentire al sicuro e connesso con le proprie risorse, così da poter accedere a stati di assestamento.

In questo progetto 12 passi, ci siamo confrontati con operatori e colleghi, abbiamo riflettuto sui momenti importanti delle sessioni e integrato le nostre esperienze. A quei tempi il nostro bagaglio di competenze era già abbastanza vasto, includeva centinaia di sessioni, seminari e conferenze. Abbiamo arbitrariamente suddiviso l’intero processo in fasi, ognuna delle quali corrisponde ad una fase della sessione. Il frutto di questo lavoro sono stati un poster e un libro, che descrivono l’applicazione pratica dei principi fondamentali della biodinamica craniosacrale nel processo della sessione.

Il libro, che è stato pubblicato in Italia da Edizioni Red! nel 2014, si intitola BIODINAMICA CRANIOSACRALE basata sulla Mindfulness, in 12 passi. La consapevolezza per sviluppare benessere e vitalità. Vuole essere la condivisione di un processo fluido e in continua evoluzione, piuttosto che uno schema statico o un protocollo. La presentazione è stata scritta da Micheal Kern DO, BCST, ND, e la prefazione da Michael Shea PhD, DO, BCST, con il quale abbiamo pubblicato anche una versione americana del poster dei 12 passi.

Nella prima parte abbiamo descritto la cornice in cui emerge la nuova visione dell’uomo e della salute che fa da sfondo alle attuali pratiche di mindfulness. Abbiamo presentato alcuni ricercatori ed autori le cui scoperte ed intuizioni hanno influenzato la trasformazione del nostro approccio, e messo in evidenza come questo nuovo paradigma abbia fatto evolvere il craniosacrale dalla modalità meccanica a quella biodinamica, avvalorando l’aspetto della  mindfulness.

Nella seconda parte abbiamo descritto le differenti modalità attraverso le quali l’attenzione mindful viene utilizzata nei 12 passi per permettere al ricevente un graduale potenziamento della vitalità, del benessere e della crescita personale. Abbiamo verificato che sviluppare specifiche qualità di attenzione ha degli effetti sorprendentemente positivi sulla fisiologia e sulla stabilità dell’umore, inoltre riduce lo stress, migliora la qualità delle relazioni ed aumenta le capacità di auto-regolazione.

Nella descrizione di ogni passo abbiamo incluso: il racconto della nostra esperienza come operatori e delle modalità con cui si sviluppa la sessione di biodinamica craniosacrale con i suoi principi base, alcuni esempi di percorsi di trattamento e specifici esercizi per sviluppare la consapevolezza del momento presente.

Biodinamica Craniosacrale basata sulla Mindfulness in 12 passi

Riporto qui una breve descrizione dei 12 passi:

PASSO 1 – APRIRE IL CAMPO

Prima dell’arrivo del ricevente, mi predispongo ad accoglierlo con un pieno benvenuto.

Mi preparo a condividere il mio spazio, onoro e rispetto questo momento, starò attenta nell’incontrare il confine del ricevente, avrò cura della sua comodità, del suo bisogno di essere visto e accolto, rimanendo presente all’ascolto di me stessa.

Dedico un po’ di tempo a preparare l’ambiente della sessione. Precedentemente ho organizzato lo studio, curando i particolari necessari per godere del massimo confort, luminosità, ordine e pulizia.

Faccio qualche esercizio rivitalizzante, mi oriento a uno spazio di quiete dentro me stessa. Questo tempo è un dono prezioso che faccio a me e al mio cliente, un modo per iniziare a strutturare  quello spazio sacro di vitalità, quiete e rispetto in cui avviene l’incontro tra operatore e ricevente. 

PASSO 2 – PRESENZA E MINDFULNESS

Mi assesto quietamente nella presenza, divento consapevole del mio corpo. Porto attenzione al mio respiro, al battito del cuore, al mio stato emozionale, ai pensieri, alle aspettative e alle risorse, osservando quello che emerge momento dopo momento.

Mi affido al flusso dell’esperienza. Mi preparo all’incontro con l’altro: ad ascoltare il suo cuore, le sue ferite, la sua intimità, ad accoglierlo nell’interezza e a vederlo nella sua capacità di dare amore, nella consapevolezza che questi aspetti saranno presenti per tutto il processo della sessione.

Stabilisco i miei 4 fulcri come operatrice, ai quali potrò sempre tornare durante la sessione: 1 – essere testimone presente, centrata nel cuore, 2 – essere radicata, percepire il contatto con la terra,  3 – essere connessa con il cielo, aperta all’ascolto in modo non giudicante 4 – essere orientata all’interezza, mantenendo un campo ampio.

PASSO 3 – ACCOGLIENZA

Nell’accogliere il ricevente desidero creare un campo di relazione in cui possa sentire di essere sostenuto fin dall’inizio. Lo invito ad accomodarsi su di una sedia, e mi siedo di fronte a lui, la mia accoglienza è gentile. Stabilisco un campo relazione chiaro basato sulla fiducia, la sicurezza, l’empatia e la compassione. Rilevo impressioni non verbali quali la postura, la tonalità energetica e la vitalità. L’intenzione è quella di sostenere il ricevente valorizzando quello che emerge.

Offrire un’accoglienza empatica è di grande supporto per il processo, perché la biodinamica craniosacrale è in grado di facilitare l’integrazione e il riequilibrio di esperienze precoci e dei bisogni irrisolti relativi alla primissima infanzia. Per questo come operatrice è importante sviluppare le capacità di creare buone relazioni per facilitare l’integrazione e il riequilibrio.

PASSO 4 – OBIETTIVI E RISORSE

In questo passo chiedo al ricevente in che modo posso sostenerlo. Oriento il dialogo ad esplorare le motivazioni che lo hanno portato a contattarmi e lo invito a raccontare che cosa desidera affrontare, ricevere o lasciare andare nel percorso insieme e specificamente in questa sessione.

Mentre siamo ancora seduti sulle sedie uno di fronte all’altro, incoraggio il ricevente a contattare il suo felt-sense, la sensazione-sentita nel momento presente, che comprende l’interezza della sua esperienza. Questo atto di sentire fisicamente nel corpo e successivamente “nominare” ciò che è stato percepito potrebbe fornire una cornice al processo che emergerà. Infine favorisco l’orientamento e la condivisione alle risorse che sono presenti in lui nel momento presente.

PASSO 5 – SINCRONIZZAZIONE

Faccio accomodare il ricevente sul lettino, vestito, sdraiato e supino. Mi siedo su di una sedia vicino a lui, in posizione comoda, con le piante dei piedi ben appoggiate a terra e la schiena eretta; prendo qualche minuto per centrarmi prima di iniziare il contatto. Ascolto il flusso dell’aria che entra ed esce ad ogni ciclo di respiro. Mentre inspiro ed espiro consapevolmente, mi apro alla percezione del mio corpo attraverso i sensi. Prima di negoziare il contatto fisico predispongo un campo di contenimento sicuro. Utilizzo quello che Franklyn Sills definisce il rituale del contatto, una procedura che mi permette di creare un campo di relazione compassionevole e di sostegno per il mio cliente. Mi centro nella linea mediana e mi sincronizzo con la Respirazione Primaria dentro e intorno a me. Mi riconnetto con l’intelligenza originaria e con le forze della salute sempre presenti, attraverso la percezione della Quiete. Mi apro alla percezione dei miei 3 corpi: fisico, fluido e di Marea.

PASSO 6 – SINTONIZZAZIONE

Per negoziare il contatto con il ricevente da uno stato di presenza mindful, stabilisco una relazione da “essere a essere”. Come un albero stabile e ben radicato, con la chioma libera di muoversi nello spazio, mi apro alla possibilità di ascoltare in modo accogliente la totalità dell’interezza del ricevente. Aspetto fino a quando, da un luogo di quiete dentro di me, sento l’impulso interiore che mi spinge a negoziare il contatto fisicamente. A questo punto, negozio il contatto anche verbalmente, trovando le parole che mi sembrano, ogni volta, le più idonee. Dopo che ho stabilito un tocco leggero e delicato con le mani chiedo feed-back verbali sulla qualità del mio contatto e della mia presenza. Mi metto in ascolto della linea mediana e della Respirazione Primaria del ricevente e aspetto che il suo sistema si assesti. Mi sintonizzo attraverso l’ascolto dei ritmi più lenti, mantengo un campo percettivo ampio. Osservo quello che emerge senza intervenire. La mia attenzione si muove come un pendolo tra il mio senso interno e quello dell’ambiente, includendo nel mio campo percettivo anche il ricevente.

PASSO 7 – ASSESTAMENTO SISTEMICO

In questo passo, come operatrice, facilito l’approfondimento nell’assestamento sistemico. Questo stato di acquietamento rappresenta un passaggio fondamentale in biodinamica craniosacrale ed è conosciuto anche con il nome di cambiamento olistico o neutro. Un assestamento che avviene quando, attraverso il mio orientamento alla salute e alla quiete, permetto al sistema del ricevente di approfondire la sua relazione con la Respirazione Primaria e di assestarsi nella quiete.
Orientarsi alla salute significa proprio mantenere la connessione con l’interezza, con il tutto, con quel campo vasto che mi permette di osservare la totalità presente sullo sfondo di ogni piccola manifestazione.

So bene che la vita si mostra attraverso manifestazioni di cui posso diventare consapevole. Per esempio, dell’oceano sono in grado di osservare sia l’acqua che le onde. Quando mi oriento alle onde ne posso trovare di grandi e di piccole, di belle e di meno belle, oppure posso osservare che iniziano e che finiscono. Ma posso anche scegliere di orientarmi a tutta l’immensa massa di acqua, all’interezza dell’oceano. Mi viene in mente la citazione di Thich Nath Hanh: Come sempre l’onda vive la vita dell’onda e nello stesso tempo la vita dell’acqua.

Come operatrice, desidero affidarmi a questa interezza, mettendo da parte le mie conoscenze e le tecniche interventistiche. Il principio è che ognuno di noi ha dentro di sé una parte sana, che non si ammala, non si stressa e non si stanca. Attraverso questo assestamento il ricevente si rende maggiormente disponibile ad aprirsi alle forze biodinamiche che lo hanno creato e che lo mantengono in salute.

PASSO 8 – EMERSIONE DELLA PRIORITÀ

Dopo che il sistema del ricevente si è assestato, emerge la dinamica di inerzia prioritaria. Tutto quello che devo fare è mettermi al servizio della potenza del Respiro della Vita. Sostengo e supporto il ricevente in questa fase di emersione delle priorità della salute attraverso il campo di relazione, l’orientamento alla quiete, la mia capacità di osservazione, la mia morbidezza, l’accoglienza, il dialogo e le risorse. È un momento speciale, rimango sincronizzata e sintonizzata mentre permetto alla mia consapevolezza istintiva di cogliere i messaggi sottili che il sistema del ricevente sta mostrando, mi affido a questa saggezza per accompagnarlo nel processo in atto, avendo cura di non perdere il mio orientamento all’interezza e alla salute.

Il processo sequenziale attraverso il quale si mostrano e si risolvono le dinamiche inerziali è stato descritto in tre fasi da Rollin Becker. L’emersione della priorità è la prima di queste fasi.

PASSO 9 – RIEQUILIBRIO BIODINAMICO

In questo passo mi oriento alla quiete presente nel campo e nel cuore della dinamica d’inerzia. Fare questo mi permette di creare un contatto con la maggior salute possibile e di invitare il sistema del cliente ad un assestamento e ad un riequilibrio. Continuo a seguire il piano di trattamento intrinseco mantenendo una qualità di presenza consapevole e compassionevole, senza sforzarmi. Controllo che la mia pancia e il mio diaframma siano rilassati, osservo il mio respiro. Permetto alla mia consapevolezza istintiva di agire mentre seguo la seconda e la terza fase del processo di guarigione descritto da Becker, favorisco la quiete, l’integrazione e la riorganizzazione. Accompagno e sostengo lo svolgersi del processo, portando dentro di me queste parole di Rollin Becker: Tutta la vita avviene in movimento. Tutta la guarigione avviene nella quiete.

PASSO 10 – INTEGRAZIONE E DISTACCO

L’essenza dell’integrazione è quella di offrire al sistema del ricevente il tempo necessario per metabolizzare quanto è accaduto durante la sessione, rimanendo ancora in contatto. Nello svolgimento del piano di trattamento intrinseco possono esserci state delle pause o possono essersi svolti più processi. Il sistema del ricevente potrebbe far emergere diverse dinamiche ed attraversare le tre fasi dell’auto-guarigione più volte all’interno della stessa sessione. Quando un processo si è completato o quando il sistema del ricevente è in fase di sospensione o alla fine della fase di riorganizzazione, può essere un buon momento per favorire l’integrazione sistemica delle parti e accompagnare il ricevente nella riemersione dal processo.

Per concludere invito un ultimo momento di quiete nel sistema del ricevente, poi mi oriento al suo campo fluido ritornando ad ascoltare le qualità della Respirazione Primaria. Osservo come è cambiata dall’inizio della sessione e come si esprimono nell’interezza tessuti, fluidi e potenza. Infine negozio il distacco in modo graduale, sia verbalmente che energeticamente.

PASSO 11 – DIALOGO DI COMPLETAMENTO

Il colloquio finale serve a chiudere il ciclo e a restituire verbalmente la nostra comprensione di osservatori neutrali evitando ogni tipo di giudizio, osservazione o interpretazione. Quello con cui entriamo in relazione, nelle nostre sessioni, sono proprio gli aspetti più difficili e i finali di storie di vita non digerite, come le chiama Mike Boxhall, maestro spirituale ed esperto di biodinamica craniosacrale.

Nei suoi seminari ci ha parlato spesso delle qualità dell’ascolto: Ascoltare è guarire e ascoltare profondamente è guarire profondamente.

Essere ascoltato permette ad ognuno di noi di ricordare chi è veramente, al di sotto di tutte le stratificazioni che definisce “me”. Mike sosteneva che tutti noi, nella nostra pratica di operatori in biodinamica craniosacrale, abbiamo il tempo per approfondirci in un ascolto accogliente, intuitivo, nutriente, di sostegno, utile per aiutare i nostri clienti ad assumersi le proprie responsabilità, come quella di sentirsi vittima di situazioni non ben digerite, in questo modo può tornare, finalmente, in possesso del proprio pieno potere personale.

Concludo l’incontro come l’abbiamo iniziato, seduti l’uno di fronte all’altro, favorisco un feedback verbale del ricevente, oriento la condivisone su sensazioni, immagini, emozioni e pensieri che sono emersi durante la sessione. Ascolto profondamente e restituisco verbalmente la mia comprensione di osservatrice neutrale, quando lo ritengo necessario offro feedback costruttivi che valorizzino l’esperienza vissuta: rinforzo i momenti chiave, evidenzio e consolido le risorse emerse nella sessione. Alla fine, mi congedo dal ricevente.

PASSO 12 – CHIUDERE IL CAMPO

Dopo che il ricevente è uscito dalla stanza di lavoro, prendo qualche appunto sul lavoro svolto, poi trovo la mia modalità per chiudere il campo della relazione. Apro la finestra per cambiare l’aria mentre vado a lavarmi le mani e a faccio scorrere l’acqua fredda sulle mie braccia. Eseguo una pulizia dello spazio energetico. Ritorno a me stessa, porto l’attenzione al respiro, mi ascolto sensorialmente nel momento presente, rimango qualche minuto in quiete come modalità per chiudere il ciclo e affidare il processo all’Intelligenza superiore del Respiro della Vita.

Continueremo a esplorare, e alla fine delle nostre esplorazioni ci troveremo al punto da cui siamo partiti e conosceremo il posto per la prima volta.
T. S. Eliot

Ringrazio dal cuore AETBC e Nuria Perez Vega per le interessanti opportunità di collaborazione nella diffusione della cultura e dei principi della biodinamica craniosacrale e del progetto 12 passi.

Mi auguro di aver suscitato interesse e curiosità di cosa sia una sessione di biodinamica craniosacrale anche nei lettori che non sono ancora coinvolti in questo settore. Incoraggio tutti gli operatori e i riceventi ad inviarmi riflessioni, condivisioni e perplessità che sono emerse leggendo il presente articolo o il libro.

È possibile scaricare i primi tre capitoli del libro in italiano.

Per avere maggiori informazioni sull’attività degli operatori di biodinamica craniosacrale in Italia e per conoscere date e luoghi di presentazioni informative, giornate gratuite di pratica e seminari introduttivi è possibile consultare il sito di A.CS.I. – Associazione CranioSacrale Italia